Riqualificazione centro urbano
Calcinelli di Saltara
con arch. Paolo Gambarelli, arch. Maicher Biagini
consulenza scientifica di Silvia Cuppini
Comune di Saltara
La piazza è il luogo di incontro e di scontro, di scambio, è un punto d’arrivo e partenza della rete stradale di una città.
La piazza mette in scena la sanità e la malattia, la solitudine e la compagnia, è il gran teatro del dibattito delle idee
e della politica, la piazza è il luogo di identità di una comunità. La piazza è la manifestazione di un centro già
costituitosi come tale; qualificare una piazza è lavorare su un progetto dato.
Calcinelli conserva la memoria della via Flaminia, non dimentica di trovarsi nei pressi della statio romana ad Octavum,
stazione di posta equidistante da Fano e Fossombrone per otto miglia, è consapevole della tradizione che colloca lo
svolgimento della battaglia del Metauro nei territori che si stendono dalle rive del fiume verso Montemaggiore.
I segni dell’identità storica si mescolano nella piazza con i modi di vivere e nulla è sembrato più realistico di
rappresentare i segni dello scontro, del conflitto che, al di là delle guerre e delle battaglie storicamente combattute,
connota il comportamento umano. Nel campo sportivo le squadre che si apprestano a giocare la partita si schierano e
cantano l’inno nazionale. A tavolino si gioca con gli scacchi una battaglia di pedine bianche e nere. Intorno al bigliardo
due o più giocatori si contendono la vittoria lungo la traiettoria silenziosa delle biglie sulla superficie verde e soffice
del panno. Le bande dei ragazzini impersonano piccoli eserciti alla conquista del territorio. Il poeta entra in conflitto
con le ragioni pratiche che la quotidianità impone.
"È combattuto" chi non sa decidere su che "fronte" stare: anche il linguaggio comune si serve di metafore militari per
significare stati d’animo.
La battaglia del Metauro, evocata nella piazza di Calcinelli, è stata ideata come emblema di ogni tipo di conflitti, di
ogni battaglia.
Silvia Cuppini